Sensoristica ed elettrificazione: le sfide elettroniche per l’automotive

Il Made in Italy gode di grande fama e rispetto in tutto il mondo: la nostra produzione eccelle in numerosi ambiti, tra cui quello dell’automotive, settore che coinvolge oltre 5mila imprese e più di 268mila operatori per generare un fatturato di 45 miliardi.

Per molti l’auto italiana rappresenta un invidiabile connubio di design e tecnologia, frutto di un costante lavoro di ricerca e sviluppo volto non solo a migliorare performance, sicurezza e comfort, ma anche a concretizzare il piacere della guida, e gran parte di questi sforzi sono concentrati sulle componenti elettroniche del mezzo e in particolare la sensoristica.

Da sempre, la sensoristica è una parte cruciale per il funzionamento di un automezzo: questi dispositivi misurano specifici parametri (per esempio, temperatura, pressione, velocità, rotazione della ruota, livelli di carburante, …), trasmettono con un segnale elettrico o radio il valore rilevato e lo confrontano con quello nominale preprogrammato per capire se le componenti stanno funzionando correttamente e quindi segnalare al conducente un malfunzionamento o attivare direttamente gli opportuni sistemi di sicurezza.

Con l’evoluzione tecnologica si sono aggiunti alle dotazioni dell’automobile sistemi elettronici sempre più avanzati, come telecamere, emettitori e ricevitori radar, e sensori ultrasonici, ma si sta puntando anche a rendere la guida completamente automatizzata, il che richiederà sensori ancora più precisi e specializzati.

Un’altra sfida che il settore dell’automotive sta affrontando in questi anni è quella dell’elettrificazione: le auto elettriche rappresentano un’alternativa più sostenibile e più sicura, non essendo alimentate da combustibili fossili non rinnovabili e infiammabili, ma presuppongono un ulteriore livello di complessità a livello elettronico e sensoristica adatta non solo a monitorare il mezzo, ma anche a ottimizzare costantemente il consumo elettrico tra i vari sistemi.

La sfida dell’elettrificazione ha un termine già definito, almeno all’interno dell’Unione Europea: è stato infatti stabilito che la produzione di auto a propulsione endotermica dovrà essere interrotta da tutti gli stati membri entro il 2035. Si tratta di una decisione necessaria per sostenere la transizione energetica verso un modello sostenibile, ma comunque contestata da alcuni stakeholder, che giudicano la data troppo vicina per un cambio di paradigma produttivo così drastico.

Tuttavia, già varie case automobilistiche del Vecchio Continente hanno dimostrato la capacità di convertire la propria produzione in tempi ben più ridotti rispetto ai 13 anni ancora a disposizione e, per quanto la percentuale di mezzi elettrici sia ancora minima rispetto a quelli a motore endotermico, la crisi energetica, le problematiche ambientali, l’aumento del know how del settore automotive, la riduzione dei prezzi e la crescita dell’infrastruttura di ricarica stanno lentamente erodendo il dominio dei mezzi a benzina.

A prescindere dal sistema di alimentazione, oggi come domani l’automotive ha bisogno di sensoristica precisa e affidabile, che a sua volta è basata sui sistemi a radiofrequenza. CR&C mette a disposizione la sua esperienza pluridecennale per la progettazione di sistemi RF, digitali e analogici, e una vasta gamma di banchi di collaudo per il settore automotive: scopri di più contattandoci.

Sensoristica ed elettrificazione: le sfide elettroniche per l’automotive

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