Le imprese italiane investono sempre di più sull’Industry 4.0

La pandemia non ha arrestato la transizione delle imprese italiane verso l’Industry 4.0: questa è la fotografia scattata dall’Osservatorio Transizione Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano, che lo scorso ottobre ha presentato la sua analisi del consuntivo del 2020 e le sue previsioni sul 2021.

I dati presentati mostrano che nel 2020 sono stati avviati progetti di Industria 4.0 per un valore complessivo di 4,1 miliardi di euro, superiore a quelli dell’anno precedente pre-pandemia: nel 2019, infatti, la cifra investita si era fermata a 3,9 miliardi.

Si può ipotizzare che questa crescita dell’8% sia proprio ‘merito’ dell’emergenza sanitaria, che ha fatto emergere le criticità dell’industria tradizionale e ha forzato la mano di molti imprenditori portando a implementare soluzioni tecnologicamente all’avanguardia per il controllo remoto, l’automatizzazione e l’efficientamento dei processi.

Per meglio chiarire verso cosa si è maggiormente rivolta l’attenzione degli imprenditori, osserviamo come sono stati investiti questi 4,1 miliardi:

  • Il 60% in Industrial IoT, +4,5% dal 2019;
  • Il 17% in Industrial Analytics, +9% dal 2019;
  • L’8% in Cloud Manufacturing, +20% dal 2019;
  • Il 7% in servizi di consulenza e formazione, +8% dal 2019;
  • Il 5% in Advanced Automation, +13% dal 2019;
  • Il 2% in Additive Manufacturing, +8% dal 2019;
  • L’1% in Advanced HMI, +4% dal 2019.
Si può quindi osservare il predominio di soluzioni tecnologiche che favoriscono il controllo remoto, cioè l’IoT e il Cloud, che può essere riconnesso alle limitazioni in cui si è incorsi durante la pandemia; molto rilevante è stata anche la spesa in analisi dati, indicando l’intenzione di una maggiore ottimizzazione dei processi, sviluppo strategico e capacità predittiva, cruciale per essere competitivi e ancora più importante in un periodo di crisi dell’impresa.

Tuttavia, legare troppo strettamente pandemia e Industry 4.0 sarebbe un errore: la trasformazione dell’industria italiana è un processo in corso dal 2011 e rappresenta una visione di lungo periodo su come deve essere l’impresa sul mercato attuale.

La crescita degli investimenti del 2020, seppur contenuta rispetto a quella degli anni precedenti, conferma che l’Industry 4.0 non è una moda passeggera o un ambito su cui investire eventuali eccedenze del bilancio, ma il futuro stesso dell’imprenditoria, che va portato avanti anche, e soprattutto, nella crisi.

E infatti, il consuntivo 2021 si prevede che registrerà un’ulteriore crescita raggiungendo i 4,5 miliardi di euro, con sensibili incrementi in cloud, automazione e HMI, mentre IoT e analytics rimarranno predominanti, ma con un aumento più contenuto.

Importante nell’incoraggiare la transizione all’Industry 4.0 è il Credito di Imposta 4.0, che fornisce importanti incentivi economici per chi investe in beni materiali e immateriali tecnologicamente avanzati.

CR&C offre soluzioni che supportano l’automatizzazione del processo industriale in termini di hardware che di software, compresi gli applicativi di controllo da remoto, e la consulenza necessaria per l’adeguamento tecnologico della propria attività in ottica Industry 4.0.

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